Synergy è una realtà giovane che aiuta le aziende meccaniche a ottimizzare la fase di progettazione. È composta da persone che hanno operato in aziende costruttrici di macchine, quindi le fasi produttive e gli obiettivi sono ben chiari, ed è in grado di progettare qualsiasi tipologia di macchina movimento terra, dagli skid agli escavatori, dai sollevatori telescopici alle pale.
Quando guardiamo una macchina o un’attrezzatura pensiamo alle performance, a quello che può o non può fare, alla produttività. A te che leggi questo articolo chiediamo uno sforzo: prova a chiudere gli occhi e a immaginarti il pensiero che c’è dietro a ciò che vedi. Eh sì, dietro l’acciaio, il movimento, la forza, la potenza, le applicazioni, c’è sempre un’idea. E quindi ci sono le persone che l’hanno creata, resa possibile e trasformata in prodotto. Abbiamo intervistato chi sforna idee per lavoro, Nicola Leonessi, general manager di Synergy, azienda di San Piero in Bagno (FC) che aiuta le aziende meccaniche nella realizzazione di progetti proponendo servizi specializzati ad alto valore operativo. Attraverso le sue parole entriamo letteralmente nella progettazione, cercando di capirne gli obiettivi.
L’azienda offre diversi servizi, tutti finalizzati ad aiutare le aziende meccaniche a ottimizzare la fase di progettazione. Primo tra i servizi offerti è la project strategy, per supportare i clienti nelle attività che richiedono competenze specifiche e per bilanciare i picchi di lavoro. In tal caso, la progettazione può essere svolta direttamente presso la sede del cliente o chiavi in mano: 
nel primo caso, Synergy lavora a stretto contatto con il cliente per ridurre i tempi di progettazione, garantendo il pieno controllo del progetto e delle risorse direttamente al cliente; nel secondo, invece, inizia da un’idea, con specifiche chiare condivise, fino ad arrivare alla consegna del progetto completo, svolgendo tutte le attività necessarie alla costruzione del prototipo, compreso il coordinamento dei fornitori.
Altri servizi proposti sono quelli di project management, processo che ottimizza le fasi della progettazione (dagli obiettivi condivisi alla fattibilità del prodotto), e di valutazione proattiva, che va dall’analisi degli obiettivi all’analisi del mercato fino alla proposta di sviluppo e di soluzioni efficaci. Da segnalare anche la pianificazione personalizzata, mirata a sviluppare il progetto step by step, e la progettazione condivisa che, mediante la condivisione di soluzioni e informazioni tecniche, monitora l’avanzamento del progetto.
Infine, Synergy propone anche la regia del design, con proposte di stile personalizzate, coordinamento delle attività del team, alternative stilistiche in corso d’opera, ricerca continua del miglior risultato funzionale ed estetico.
Ora però lasciamo la parola a Nicola Leonessi (nella foto qui sopra con Marianna, responsabile marketing e amministrazione) chi meglio di lui può farci entrare nel mondo del progetto.
Nicola, come è nata Synergy?
È una realtà molto giovane nata a dicembre 2019, la media dell’età in azienda è intorno ai 35 anni. Il nostro core business è la progettazione. Offriamo competenza, professionalità ed esperienza concreta, non solo come progettisti.
Vi occupate di progettazione ma avete ben presente tutte le fasi operative?
Sì, i progettisti hanno un background formativo concreto. La gran parte delle persone che lavorano in Synergy, infatti, ha operato all’interno di aziende costruttrici di macchine, quindi hanno ben chiare tutte le fasi produttive e gli obiettivi.
Quali sono i vostri ambiti di progettazione?
La nostra competenza principale è relativa alle macchine movimento terra, 
siamo in grado di progettarle dalla A alla Z, compreso l’impianto idraulico. Ma abbiamo progettato anche attrezzature ginniche, macchine per il settore del riciclaggio rifiuti, vagli e anche un nastro trasportatore da 80 metri.
Per quanto riguarda le macchine movimento terra, nello specifico, quali progettate?
Tutte le tipologie di mmt: skid, escavatori, sollevatori telescopici, pale articolate e non. Progettiamo anche componenti, come sottocarri, bracci telescopici e attrezzature speciali.
Puoi spiegarci passo passo come nasce un progetto?
Nel momento in cui veniamo contattati, il primo passo, per noi di Synergy, è l’incontro conoscitivo: per noi è fondamentale andare a visitare l’azienda: vogliamo capire come produce, quali sono gli standard; vogliamo comprendere i piccoli dettagli, se montano le viti con la pistola o manualmente… Per noi è davvero importante entrare nel processo produttivo. Non ci sentiamo fornitori esterni per i nostri clienti, ci sentiamo partner.
Una volta visitata l’azienda?
Fatta la visita, facciamo l’analisi del mercato per capire chi selezionare come competitor e uno studio approfondito dei principali competitor. Dopodiché calibriamo il progetto in base a quello che abbiamo visto, lo modelliamo sulle specifiche linee produttive del cliente. A tal punto, facciamo l’offerta, che non è mai a pacchetto chiuso, preferiamo entrare in sincronia col cliente.
Vi ponete come foste all’interno dell’azienda?
Esattamente, il nostro vuole essere sempre un progetto condiviso, che può essere poi di aiuto anche per altre tematiche aziendali. Per esempio, di fronte a scelte che non condividiamo per una serie di ragioni, cerchiamo eventuali alternative per migliorare le soluzioni adottate.
E se il cliente accetta l’offerta, inizia la progettazione…
Sì, e tra le caratteristiche salienti del nostro modo di progettare, per i clienti già strutturati, è quella di lavorare direttamente sul server del cliente: in questo modo codifichiamo e progettiamo già sui canali del cliente, agevolando notevolmente le fasi organizzative. È un valore aggiunto a cui teniamo molto, non così usuale.
In fase di progettazione, il monitoraggio è costante?
Il monitoraggio e la condivisione del processo sono effettuati in modo continuativo: ogni decisione è condivisa con il cliente, così come tutte le scelte progettuali. In caso di progettazione chiavi in mano, arriviamo a realizzare un prototipo, prodotto da noi. Facciamo anche il collaudo, a casa del cliente.
Il progetto poi alla fine è del cliente?
Il progetto diventa a tutti gli effetti del cliente, tanto che spesso su alcune soluzioni tecniche da noi proposte possono nascere brevetti, ben quattro nel 2022. Anche un 2° premio miglior prodotto a Orlando e un 1° premio miglior prodotto innovativo a una fiera internazionale europea. Ci integriamo con la struttura del cliente, usiamo la loro mail aziendale, non parliamo a nome Synergy ma a nome del cliente.
Ciò che vi contraddistingue è quindi l’esperienza anche sul versante pratico che vi permette di realizzare insieme al cliente l’intero progetto?
Sì, personalmente ho lavorato anche come operatore, pertanto conosco le esigenze di chi le macchine poi le utilizza quotidianamente. Ho fatto persino un corso di saldatura intensivo, per progettare meglio e migliorare la qualità dei progetti. Ci contraddistingue anche il fatto di progettare con sistemi particolarmente evoluti, da Cad di ultima generazione a visori per realtà virtuale, stampanti 3D con cui realizziamo i nostri prototipi.
La scelta dei materiali è operata da voi?
Da noi sempre in totale condivisione del cliente. Diamo il nostro punto di vista, per fare risparmiare i clienti sui costi e migliorare il processo produttivo.
Infine, perché un’azienda con progettazione interna dovrebbe chiamare Synergy?
Per le nostre competenze sulla progettazione, per la nostra esperienza come operatori: sappiamo quello che stiamo facendo e ci integriamo al modus operandi del cliente. E poi, in molti casi, anche aziende con numerosi progettisti interni ci chiamano perché lo sguardo esterno consente di ampliare la gamma delle soluzioni proposte.
Dalle parole di Nicola Leonessi emerge con forza la volontà di crescere di Synergy. Una volontà che si sta concretizzando con la partecipazione a diverse fiere di settore e con l’ampliamento della rete commerciale, per poter raggiunger un numero maggiore di aziende e sviluppare sempre nuovi progetti.
