L’ordinanza “Angolo Cieco” entrata in vigore a Milano vieta la circolazione nelle ore diurne ai mezzi pesanti e ai veicoli adibiti al trasporto di oltre otto passeggeri, se non dotati di un sistema di rilevazione nell’angolo cieco. La soluzione nelle telecamere con intelligenza artificiale Horus di Incofin. Il technical sales Davide Galimberti ci spiega perché sono utili in cantiere e su strada per “vedere” la sicurezza in modo diverso.
“Rendete visibile quello che, senza di voi, forse non potrebbe mai essere visto”. Robert Bresson, celebre regista e sceneggiatore francese, con queste parole si riferiva alla Settima Arte, quella cinematografica, di cui nel Novecento è stato grande maestro. Senza fare troppi voli pindarici, la frase si adatta benissimo a Horus, il nuovo brand di Incofin dedicato a fornire soluzioni avanzate di camere e monitor di sicurezza per garantire la massima protezione per le persone, in situazioni in cui la visione è limitata. Tecnologie molto attuali per via delle recenti ordinanze sul cosiddetto “angolo cieco”, come quella entrata in vigore dal primo ottobre a Milano per contrastare i numerosi incidenti a danno di ciclisti e pedoni. Per presentarvi al meglio la linea Horus, abbiamo parlato con Davide Galimberti, specialista di prodotto, technical sales di Incofin, che ci accompagna in un mondo che solo pochi anni fa, anche ai più avanguardisti, appariva come pura fantascienza.
Tra l’altro se vuoi toccare con mano i plus della nuova gamma, proprio in questi giorni la trovi nello spazio espositivo Incofin a Ecomondo: padiglione C4, stand 401.
Partiamo dal nome del marchio, Horus, decisamente suggestivo: evoca la divinità egizia, il cui occhio, era raffigurato in amuleti dai poteri magici. Sia chiaro, la linea Horus non fa magie, ma si compone di soluzioni per la visione notturna, la visione di aree nascoste, la visione in contesti di mobilità e per ogni ambiente, con un’ampia gamma di tecnologie pensate per le applicazioni più varie, dalle macchine movimento terra ai veicoli commerciali, fino all’ambito automobilistico come “primo impianto”.
Come già anticipato, si tratta di un marchio che risponde alle normative più attuali in fatto di sicurezza stradale. Un esempio su tutti è la recentissima ordinanza "Angolo Cieco" che, entrata in vigore a Milano, prevede nelle ore diurne il divieto di circolazione dei mezzi pesanti e dei veicoli adibiti al trasporto di oltre otto passeggeri, se non dotati di un sistema di rilevazione nell’angolo cieco. Obbliga dunque i proprietari dei veicoli a dotarsi di dispositivi che rilevano la presenza di pedoni o ciclisti nel cosiddetto angolo cieco, la zona del veicolo dove lo sguardo del conducente non può arrivare, ovvero davanti e lungo la fiancata, dove la visibilità sulla strada è più limitata. Ed ecco la soluzione nelle telecamere con intelligenza artificiale Horus che riconosce i pedoni, eliminando la zona del cosiddetto “angolo cieco” del veicolo e fornendo avvisi in tempo reale al conducente.
Di telecamere “intelligenti” abbiamo già parlato con Incofin che, sempre attento alle nuove tecnologie, presenta spesso in anteprima sul territorio italiano soluzioni di nuova generazione. In questo caso con Davide Galimberti abbiamo posto l'attenzione proprio su Horus.
Davide, per cosa si contraddistingue l’offerta del marchio Horus?
Il nuovo marchio creato da Incofin si caratterizza per la proposta di soluzioni che vanno a eliminare totalmente l’angolo cieco grazie a telecamere di ultima generazione, in grado di riconoscere pedoni e ciclisti, comprese parti del corpo come testa, braccia, piedi, gambe. Tra queste ci sono le telecamere dotate di intelligenza artificiale e quelle che presentano l’immagine a 360 gradi. La gamma, inoltre, si compone anche di monitor HD e di kit radar a uno o due sensori con un range di rilevazione configurabile da 0,1 a 20 metri.
Horus è un marchio di Incofin, cosa vi ha spinto a creare un brand dedicato a questo tipo di tecnologie?
Abbiamo creato Horus la scorsa estate. A spingerci, l’idea di offrire un marchio dedicato esclusivamente a tutto ciò che aiuta ad avere una maggiore visibilità, specializzato quindi in tecnologie evolute e in continuo sviluppo.
Puoi illustrarci, in particolare, le telecamere dotate di intelligenza artificiale?
Proponiamo una soluzione di due telecamere con intelligenza artificiale da installare, secondo la norma vigente, una sulla parte frontale della cabina del mezzo e una sul lato che si rivolge al marciapiede, quindi sulla destra. Sono completamente settabili, pertanto configurabili in base alle specifiche esigenze di chi le utilizza. Una volta individuati pedoni e ciclisti nell’area di rilevazione, viene emesso un avviso sonoro.
Questa tipologia di tecnologie si adatta bene sia ai mezzi pesanti che transitano anche nelle aree urbane, e sappiamo quanti incidenti si sono verificati di recente proprio a discapito di ciclisti e pedoni, sia a macchine movimento terra che operano in cantiere. Confermi?
Assolutamente sì e non solo. Oltre alle macchine movimento terra e ai camion, si adattano anche a bus, trattori, betoniere, carri attrezzi, sollevatori telescopici. Horus nasce proprio per il trasporto pesante e le mmt, questo è il nostro core business.
Le telecamere sono tutte in HD?
Sì, tutte quelle della nostra gamma sono in alta risoluzione, e sono anche resistenti all’acqua, alla polvere e agli urti. Alcune garantiscono una visione ottimale anche con il buio totale grazie alla tecnologia a infrarossi e tra le ultime novità abbiamo anche una telecamera totalmente in metallo. È importante per noi sottolineare che tutte le nostre soluzioni applicative possono essere personalizzate.
Puoi riassumerci i principali vantaggi di Horus?
Sostanzialmente le telecamere Horus abbinano caratteristiche strutturali importanti a una sensibilità massima di rilevazione persone. L’espressione massima della linea Horus, per esempio, è in grado di creare immagini a 360° o fino a 4 telecamere sullo stesso monitor ed in contemporanea di rilevare pedoni.
E per quanto riguarda i radar?
Si possono montare fino a due radar posteriori con una rilevazione fino a 20 metri, configurabili tramite un applicativo e regolare i parametri in base alle proprie necessità.
Horus è un marchio giovane, che riscontro state avendo dal mercato?
Stiamo seminando molto, e iniziamo a raccogliere. Finora il riscontro è buono. La richiesta è ottima, c’è molta attenzione sul tema sicurezza.
Quindi secondo te il mercato è pronto per questo tipo di tecnologie?
Sì, perché è una necessità. Le macchine sono sempre più grandi e sempre più costose. Un occhio in più previene danni alla macchina e consente di eseguire il lavoro al meglio, garantendo la sicurezza degli altri ma anche di sé stessi. Tecnologie come quelle della linea Horus contribuiscono a rendere più semplice le manovre, perché si possono eseguire senza la preoccupazione di fare del male a qualcuno e quindi, migliorano anche la produttività.
A proposito del montaggio?
Essendo retrofit, possono essere installate in qualsiasi momento di vita della macchina e su veicoli di qualsiasi età, perché l’unico aspetto richiesto è l’alimentazione in continuo tra i 12 e i 32 Volt. Il montaggio può essere eseguito direttamente da Incofin o, a seconda dell’area territoriale di riferimento, tramite officine e dealer. Forniamo un pacchetto software e dei tool per l’installazione che agevolano l’operazione.
Non c’è limite alle tipologie di macchine su cui possono essere installate?
No, i prodotti della linea Horus possono essere installati su tutto ciò che si muove (ride, ndr).
Come ti immagini lo sviluppo di questo tipo di tecnologie nei prossimi anni?
Siamo già a un livello altissimo, l’evoluzione in questo ambito è molto veloce: basti pensare che fino a poco tempo fa le telecamere posteriori sulle autovetture erano un optional di lusso, mentre oggi rilevano i pedoni. L’accelerazione e lo sviluppo sono esponenziali. E siamo ancora agli inizi di quello che sarà in futuro l’intelligenza artificiale. Sarà sempre più funzionale alla sicurezza: già ora è capace di rilevare se il pedone per esempio è accovacciato o una parte della persona; più si andrà avanti, più la rilevazione sarà definita.