Ben sette attrezzature Trevi Benne sono state scelte dall’impresa Erri Berri per un enorme intervento di demolizione in una storica acciaieria ad Avilés, nelle Asturie, in Spagna. Simone Piva, sales area manager dell’azienda vicentina, ci ha portato sul posto per documentare le fasi del lavoro e ha risposto a tutte le nostre domande.
Roberta: quelli che lavorano nei cantieri me l’immagino diversi: più pratici, più concreti. Invece tu, c’hai gli occhi che sognano…
Freddo: bisogna avecce un sogno pe’ costrui’ ‘e cose, no?
Iniziamo questo articolo con un breve dialogo tratto dalla serie televisiva Romanzo criminale, basata sull'omonimo romanzo del giudice Giancarlo De Cataldo, perché il cantiere di cui vi parliamo è abitato da molti sogni. Il sogno della committenza di trasformare un’area industriale, il sogno dell’impresa che realizza il lavoro di riuscire nell’intento e, infine, il sogno di chi progetta le macchine e le attrezzature che permettono la trasformazione. Un intreccio di sogni e realtà. In particolare, il nostro link per parlarne è Trevi Benne, che nel cantiere in questione – ormai vi stiamo tenendo sulle spine – ha fornito ben sette attrezzature idrauliche, tra frantumatori secondari fissi, pinze demolitrici primarie e cesoie idrauliche per metallo. Arriviamo al punto: Christian Tadiotto e Simone Piva, rispettivamente marketing manager e sales area manager dell’azienda vicentina, ci hanno portato in Spagna, ad Avilés, nel Principato delle Asturie, dove è in corso un importante intervento di demolizione di alcune strutture di una storica acciaieria, tra le più ampie del Paese. Lì, Cristiano de Carvalho Soeiro, direttore tecnico dell’impresa esecutrice Erri Berri, ci ha accompagnato a visitare il sito e ci ha permesso di documentare alcune delle fasi dello smantellamento dell’area.
Ecco le coordinate per inquadrare l’intervento. Ci troviamo in uno storico impianto siderurgico che, nel pieno della sua attività, nel secolo scorso, produceva diverse migliaia di tonnellate di acciaio al giorno. In questo contesto, batterie di coke, ossia file di grandi forni chiusi, in totale 120, erano adibiti alla produzione quotidiana di 2.300 tonnellate di coke metallurgico, materiale derivante da varie miscele di carbone bituminoso. Ed è proprio nello smantellamento delle batterie di coke che è attiva Erri Berri, occupandosi di tutte le fasi dell’intervento: demolizione e smontaggio delle strutture industriali, riciclo e riqualificazione dell’inerte in opera e gestione dei materiali pericolosi e non.
Qui qualche numero che aiuta a fare comprendere l’entità del lavoro: le opere hanno preso inizio il 26 gennaio 2022 e la data prevista di fine lavori è il 15 marzo 2024 con un piano esecutivo di 26 mesi; la superficie complessiva dell’area è di 264.882 m², l’area interessata alla demolizione è di 45.038,12 m² e il volume demolito di 526.509,69 m³. Numeri che non hanno bisogno di commenti, basta leggerli per capire che si tratta di un cantiere davvero corposo, anche in termini di forza lavoro e di mezzi impiegati: gli uomini all’opera sono circa 60, 19 invece gli escavatori utilizzati, di cui 15 standard da demolizione e quattro in allestimento demolition con braccio lungo fino a 55 metri, due impianti di riciclaggio mobili, 25 attrezzature idrauliche da demolizione (oltre alle tipologie proposte da Trevi Benne anche martelli idraulici), oltre a cinque piattaforme aeree e cinque sollevatori telescopici.
E i materiali demoliti? Cemento armato, acciaio strutturale, fabbricati in laterizio, che andavano a formare silos alti 80 metri dal diametro di 45 e le già citate batterie di coke da 580 metri di lunghezza e 11 di larghezza. Nel complesso, Erri Berri ha riciclato e trattato in opera circa 165.000 ton di materiali inerti e ha gestito circa 10.000 ton di residui nocivi/pericolosi.
I numeri appena indicati possono fare strabuzzare gli occhi – ci sta – a chi non è abituato a che fare con lavori di questo tipo, ma non certo a Erri Berri, tra le prime imprese spagnole specializzate in demolizione, con più di 30 anni di esperienza. Il suo lavoro non si esaurisce nell'azione di demolire, ma piuttosto nel contribuire a far sì che lo spazio ritorni alla sua origine: tutti i suoi progetti, infatti, includono un’attenta gestione dei rifiuti, in grado di garantire che la percentuale di riutilizzo e riciclo sia massima, oltre quanto stabilito dalla legge.
Per saperne di più sul ruolo di Trevi Benne nel cantiere di Avilés abbiamo intervistato Simone Piva.
Simone, raccontaci le impressioni a caldo dal cantiere, tu che in questi mesi lo hai visitato più e più volte…
Un sito enorme con numerosi escavatori dotati di braccio lungo e molto materiale inquinato da smaltire. Un cantiere complesso, per dimensioni e tipologia di lavoro, ma gestito ottimamente da Erri Berri, impresa dalla lunga esperienza in grado di gestire qualsiasi tipo di intervento di demolizione industriale e civile.
Qual è il vostro rapporto con Erri Berri? È la prima volta che lavorate insieme?
No, ci conosciamo da lungo tempo. Erri Berri è cliente di Byg SA, nostro storico concessionario con cui abbiamo rapporti commerciali dal 2001 e a cui Trevi Benne ha dato in esclusiva la distribuzione delle proprie attrezzature su tutto il territorio spagnolo, compresi l’assistenza e il servizio post vendita: la sua rete commerciale è molto capillare ed è riferimento da molti anni per le attrezzature premium. Al rapporto tra Erri Berri e Byg SA però aggiungiamo anche una relazione diretta: continua infatti il mio lavoro di supporto tecnico direttamente ai principali demolitori, che necessitano di un aggiornamento costante.
La Spagna per voi è un mercato importante?
Sì, la Spagna per noi è sempre stato un mercato costante, un vero e proprio “feudo”, anche grazie al rapporto con il nostro dealer che è davvero un punto di riferimento sul territorio per le attrezzature da demolizione e riciclaggio.
In questo cantiere, in particolare, Trevi Benne ha sfoderato più gamme di attrezzature, a garanzia di una completezza nel lavoro di demolizione.
Questa è la bontà della gamma Trevi Benne: riusciamo a mettere a disposizione attrezzature per tutte le fasi, dalla demolizione primaria e secondaria al taglio dei metalli, fino al riciclo di materiale direttamente in cantiere. Oltre all’alta qualità dei nostri prodotti, la completezza di gamma è sicuramente uno dei motivi per cui ci scelgono anche i grandi contractor specializzati esclusivamente in demolizione, perché riescono a dialogare con un unico interlocutore per tutte le fasi di cantiere.
Quello della demolizione è un settore molto specialistico, che richiede conoscenza sia del prodotto che del supporto post vendita…
Proprio così: le demolizioni necessitano di specifiche tecniche particolari, di preparazione a livello di scurezza ambientale e lavorativa. Per rispondere a questi requisiti, soprattutto in cantieri complessi come quello visitato, è fondamentale avere a disposizione tutte le attrezzature da un solo fornitore.
Tra l’altro, ricordiamo che Erri Berri in contemporanea sta lavorando anche allo stadio di Barcellona dove sono letteralmente scese in campo attrezzature Trevi Benne. Ma questa è un’altra storia che vi racconteremo in un successivo capitolo.
Ecco qui nel dettaglio le attrezzature firmate Trevi Benne scelte da Erri Berri per il cantiere di Avilés:
La gamma di frantumatori secondari fissi Serie F, progettati per la fase secondaria della demolizione a terra e disponibili anche nella versione con rotazione idraulica continua. A renderla particolarmente versatile nell’impiego a terra il profilo "a becco", che permette la demolizione di muri di cinta e strutture verticali in cemento di media altezza, di pavimentazioni e solette con la conseguente separazione del tondino di armatura dal calcestruzzo. Da evidenziare: i due denti di penetrazione frontali intercambiabili per lavoro secondario a terra; le lame reversibili; la valvola moltiplicatrice di velocità. La gamma comprende 15 modelli per escavatori da 4,5 a 95 ton e con aperture da 465 a 1.250 mm.
La pinza da demolizione primaria Serie HC, concepita per le fasi di demolizione primaria più delicate e di precisione, è raccomandata per l’impiego su bracci lunghi ed è indicata per l’abbattimento di strutture in cemento armato e nella rimozione dei materiali a rilevanti altezze. Si ricordano: i denti intercambiabili, le lame reversibili, la valvola moltiplicatrice di velocità, la rotazione idraulica continua e la regolazione manuale della velocità di rotazione. La gamma comprende 17 modelli per escavatori da 1,5 a 350 ton e con aperture da 285 a 3.000 mm.
Infine, le cesoie idrauliche Marilyn Serie CS, grazie alla geometria della bocca e alla disposizione delle lame consentono di avere un taglio lineare e netto del rottame tagliato permettendo di semplificare le operazioni di carico e riducendo i costi di movimentazione e trasporto. La gamma include 16 modelli per escavatori da 1,5 a 310 ton con aperture da 265 a 1.180 mm. Tra i plus: lo stelo del cilindro interamente protetto dal telaio, la valvola moltiplicatrice di velocità, il sistema di regolazione perno per recupero giochi, lame reversibili e regolabili mediante spessori e piastra di protezione antiusura.
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